di Anna Astrella

Cristoforo Sparagna celebrato in una grande mostra evento allestita fino all’11 ottobre 2020 nel Castello Baronale di Minturno. Titolo dell’esposizione Il Minturnese per sottolineare l’intimo legame tra l’artista e la sua terra. Proprio Sparagna si definiva il Minturnese, a indicare il suo rapporto intimo e profondo con la tradizione culturale locale. Come poeta, scultore pittore, infatti, si è dedicato alla celebrazione amorevole della storia, del dialetto, dei risvolti popolari e del paesaggio della cittadina laziale.

Scomparso nel dicembre del 1983, Sparagna è stato un grande intellettuale, anticonformista,  sperimentatore e ambientalista ante litteram, strenuo oppositore del nucleare, dei pesticidi e della plastica, nonché un cultore e un appassionato difensore dell’ambiente e della vita naturale.

Il Minturnese è stato per molti aspetti un “solitario della pittura”, spesso emarginato e considerato pazzo dai suoi concittadini; ma la sua produzione artistica rivela il legame intimo col genere umano, anche nel segno di un nuovo francescanesimo. Prendono forma nei suoi lavori l’antica civiltà dei contadini e dei pescatori, ma anche i paesaggi, grazie ad un naturalismo pittorico fuori dal tempo, controcorrente rispetto agli sperimentalismi del Novecento, che aspira a una purezza non ideale, ma genuina e popolare.

Nella Sala dei Baroni del Castello il Comune di Minturno esporrà – per la prima volta dopo cinquant’anni – otto maestose pale d’altare sulla storia e le tradizioni religioso-folkloristiche del Santuario della Madonna delle Grazie e del Convento di San Francesco di Minturno. Si tratta di un ciclo pittorico ricchissimo di particolari, una vera e propria narrazione dipinta che si può tornare ad ammirare oggi da quel lontano 1970, quando venne rimosso in occasione del restauro e custodito in una sala del Convento. Quindici dipinti messi a disposizione dallo studioso Mario Rizzi e altri due dal Comune di Minturno saranno esposti nella Sala 5.

«La mostra Il Minturnese per noi ha un grande significato – sottolinea il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli – vuol dire riscoprire e valorizzare la memoria delle nostre radici. Cristoforo Sparagna ha celebrato come pochi la cultura popolare della nostra terra e con la sua arte continua a parlarci. Temi come la salvaguardia dell’ambiente, la dedizione dimostrata in vita per ciò che più amava fare, ovvero dipingere e scrivere, rappresentano un insegnamento per tutti noi e, in particolare, per le nuove generazioni».

La mostra, organizzata da MOO Comunicazione sotto la direzione artistica di Mauro De Clemente è accompagnata da un calendario di appuntamenti culturali in cui i diversi linguaggi artistici entrano in dialogo tra loro, in una continua sperimentazione creativa.

Nel segno dell’eclettismo del Minturnese, ad esempio, la serata del 10 ottobre sarà dedicate alla rappresentazione della sua opera letteraria Il Regno delle Anime. con la regia del maestro Alberto Ticconi e gli adattamenti di Veruska Menna, all’interno delle stanze del Castello verranno recitate da attori di compagnie teatrali locali alcune parti dell’opera.

La rassegna si chiuderà l’11 ottobre con un incontro durante il quale suo figlio Vincenzo Sparagna – giornalista, disegnatore, scrittore ed editore che ha fondato la rivista underground Frigidaire e che ha ideato insieme ad Andrea Pazienza il fantasioso e visionario progetto della Repubblica di Frigolandia – presenterà il volume “Cristoforo Sparagna, il Minturnese. La vita e l’arte del mio geniale e profetico papà”.

Tutte le informazioni sulla mostra e gli eventi collaterali sono disponibili sul sito www.ilminturnese.it.