di Anna Astrella
Saint Paul de Vence è sinonimo di arte. Senza dubbio. La storica cittadina francese a dieci chilometri da Nizza ha ospitato per quasi vent’anni Marc Chagall che qui ha realizzato tre sue magnifiche tele; in più è considerata la città degli artisti perché accoglie lungo la via Grande più di trenta studi d’arte di indiscusso livello. E tra i tanti ricordiamo la gallery Dung Bui.
I primi artisti sono arrivati negli anni Venti ma è negli anni Sessanta che inizia la costruzione della Fondazione Maeght e così la cittadina situata nel dipartimento delle Alpi Marittime, nella regione della Provenza – Alpi – Costa Azzurra ritorna a pieno titolo al suo antico splendore. La Fondazione, infatti, secondo le intenzioni dei suoi ideatori Marguerite e Aimé Maeght, sarà un luogo dove riunire la loro straordinaria collezione ma anche una location di lavoro e di scambi per gli artisti. Così entusiasmati dal progetto pittori e scultori come Giacometti, Mirò, Calder, Braque, Maitisse, Ubac e Chagall hanno collaborato con l’architetto catalano Joesp Luis Sert per la realizzazione di questo museo nella natura con la creazione di opere perfettamente integrate all’edificio e ai giardini.
Già la strada che conduce a Saint Paul offre ai turisti un meraviglioso paesaggio: giardini in terrazze che si distendono lentamente fino al mare, viti, aranci e palme, viuzze, campanili e mura di cinta. All’arrivo poi si viene letteralmente rapiti: da una parte il blu mediterraneo e dall’altra i primi contrafforti alpini con il massiccio dell’Esterel.
Per accedere al centro storico (che accoglie meno di tremila abitanti) si passa attraverso la porta di Vence (o porta Reale) costruita sotto il regno di Francesco I, mentre il re di Napoli e duca di Provenza, Luigi III, nel 1418 ha dichiarato Saint Paul “Città Reale”.
La posizione eccezionale di questo territorio appollaiato tra mare e montagna lo ha reso appetibile fin dall’Età del Ferro quando i Celti di Liguria vi costruirono un oppido. Al XII secolo risale, invece, un’occupazione tipicamente medievale di cui ancora oggi c’è traccia grazie al mastio del castello che dal XVII secolo è sede del Municipio.
È da far coincidere con la Rivoluzione Francese il momento di maggior declino di Saint Paul mentre è la sua immagine di roccaforte medievale che ancora oggi incanta i turisti. Ecco allora la Collegiata della conversione di Saint Paul con il suo coro romanico, con la grande e unica navata centrale, con il campanile ricostruito intorno al 1740 e la cappella di San Clemente bellissimo esempio di stile barocco. Risalendo la strada delle gallerie d’arte i turisti possono ammirare il ponticello del XV secolo e anche le numerosissime fontane alimentate dal fiume Malvan: la più celebre, di stile provenzale e in forma di urna, con la un’antica vasca è del 1850 e si chiama Grande Fontana.
Descrivendo Saint Paul de Vence non si può dimenticare il caffè-ristorante Robinson (poi trasformato in Auberge de la Colombe d’Or) celebre ritrovo per Matisse e Renoir. Questa cittadina, però non è stata solo luogo di incontro di pittori: negli anni Quaranta arrivano gli scrittori, uno su tutti Jacques Prévert, e poi le star del cinema: Roger Moore e Tony Curtis.
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