Una mostra interattiva che raccoglie reperti, immagini, mappe e testi. Tutto per testimoniare l’attenzione al cibo nella Roma classica. Fino al 15 giugno 2016 la stazione Tiburtina, in una delle bolle, ospita Moveat – le vie del cibo: dalla Roma antica all’Europa moderna, un’esposizione dedicata alla storia dei trasporti alimentari e promossa da Ferrovie dello Stato Italiane insieme a Grandi Stazioni.
La mostra arriva a Roma in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia dopo il successo ottenuto a Expo Milano 2015 e da dicembre a oggi è stata già visitata da 7.000 persone che hanno potuto ammirare i reperti allestiti da Andrea Schiavo e dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma.
Spazio dunque a un percorso interattivo che sottolinea come l’approvvigionamento e la nutrizione nella Roma classica siano intimamente collegate alla centralità italiana nelle rotte d’Europa e del mondo allora conosciuto. Un primo video mostra le principali rotte alimentari durante l’Impero Romano: la via del grano, del vino, dell’olio d’oliva, del garum, delle spezie. Un secondo video è invece dedicato al trasporto di alimenti su rotaie, con treni dei secoli passati che collegavano luoghi di produzione e consumo distanti anche migliaia di chilometri. Insomma sotto i riflettori il mondo dei trasporti a trecentosessanta gradi: dalle navi lungo le rotte del Mediterraneo, ai treni che nel primo Novecento erano in grado di connettere in tempi brevi luoghi di produzione e consumo anche distanti migliaia di chilometri tra loro.
Il titolo della mostra – Moveat – che si può leggere sia come terza persona singolare del verbo latino moveo, sia nel più moderno inglese mov-eat del verbo mangiare, unisce due aree semantiche di grande interesse: quella della cultura enogastronomica ai tempi dell’antica Roma e quella del movimento, dello spostamento di uomini e merci, fattore indispensabile per lo sviluppo culturale, sociale ed economico di popoli e nazioni.
L’esposizione attraverso filmati, ricostruzioni tridimensionali e un pannello interattivo accompagna il visitatore alla comprensione dei corredi ceramici esposti. Numerosi anche gli strumenti usati per attrarre l’attenzione del pubblico adulto ma anche dei più piccoli: una mappa parlante dell’Impero Romano con i luoghi di produzione dei principali alimenti dell’area Mediterranea e le rotte marittime e terrestri attraverso le quali tali cibi giungevano a Roma; un monitor dedicato alla riproduzione dei fogli della Tabula Peutingeriana, copia di una carta itineraria del mondo antico redatta alla fine del III o IV secolo d.C., che rappresenta il mondo come lo conoscevano i Romani; un puzzle interattivo che permette al visitatore di scegliere gli oggetti visualizzandone le relative schede. In mostra anche – per la prima volta dal suo recente rinvenimento in una tomba nel settore Nord Est del suburbio di Roma – un’anforetta attica a figure nere (500 a.C. circa), che testimonia sia i contatti con l’opposta sponda del Mediterraneo, sia la tradizione di tesaurizzare oggetti di valore, lasciandoli in eredità.
Il visitatore viene, infine, introdotto nell’atmosfera di un’antica taverna: un settore della sala espositiva presenta infatti la ricostruzione del bancone di vendita di una caupona allestito con riproduzioni di oggetti da mensa – lucerne, olle, piatti, bicchieri -, un’anfora vinaria da trasporto, un urceus per il garum (contenitore per condimento a base di pesce) e una macina per le olive.
La mostra resta a disposizione dei visitatori tutti i giorni dalle 10 alle 19.
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