di Maria Grazia Londrino

Primo Comune della provincia di Caserta per estensione territoriale, Sessa Aurunca, centro turistico della costa tirrenica, è anche un punto di riferimento culturale e commerciale per i numerosi centri minori della zona.

La particolare dislocazione geografica del centro e delle ventisei frazioni fra un’ampia zona collinare e la fertilissima Piana del Garigliano, rende sempre più importante tutto il territorio comunale per una produzione agricola altamente differenziata e apprezzata soprattutto per quanto riguarda olio e vini noti già nell’epoca romana. Da queste terre, fino alle pendici del Massico – da vari anni zona riconosciuta di produzione DOC. – proviene quel vino Falerno tanto decantato nell’antichità da essere ritenuto un dono di Dioniso alle ospitali genti del luogo. Ben noto a Plinio per le sue doti terapeutiche, ad Orazio, Marziale, Petronio per il suo gusto asciutto e forte, il Falerno è ancora oggi oggetto di una notevole richiesta anche dall’estero.

Altrettanto pregevole è l’olio d’oliva, prodotto nella zona aurunca ancora con i tradizionali metodi di lavorazione, quali la raccolta a mano delle olive e la molitura in antichi frantoi. Non mancano l’allevamento del bestiame, quindi le bufale, che regalano una gustosissima mozzarella tipicamente campana.

Storicamente Sessa Aurunca è una città di antica origine: nel suo territorio sono presenti tracce preistoriche e necropoli risalenti all’VIII secolo a.C., vanta un teatro romano molto suggestivo, il romano, Ponte Aurunco, il criptoportico. Per quanto riguarda i resti della cultura e della vita medioevale si impone su tutti il Castello Ducale, costruito su elementi strutturali di origine romana,  presentando un corpo originario di epoca longobarda. Successivamente viene ampliato sotto il Regno di Federico II di Svevia e acquista una funzione decisamente militare.

Sessa Aurunca, Castello Ducale

Sessa Aurunca, Castello Ducale

Nel Castello di Sessa sono stati ospiti, tra altre illustri personalità, Federico II e Carlo V.
Recuperata la sua funzionalità, dopo il terremoto del periodo spagnolo, ad opera del Governatore, il Castello diviene proprietà del Comune nel 1808. Oggi è una location che si adatta ad interessanti mostre ed eventi culturali e di informazione.