di Anna Astrella
È un ritorno quello di Michelangelo Merisi nel Paese del Sol Levante. Un primo nucleo di opere di Caravaggio, infatti, sono state in mostra in Giappone già nel 2005. Tornano quest’anno in maggiore quantità: ben 11 capolavori del pittore bergamasco, un patrimonio pari a circa il 40% delle opere autografe esistenti.
Caravaggio and His Time, questo il titolo dell’esposizione, sarà a disposizione dei visitatori fino al 12 giugno a Tokyo, al National Museum of Western Art. L’antologica riunisce un corpus di circa 50 tele e accanto alle opere del Merisi anche una quarantina di quadri di autori da lui ispirati, pittori che in Europa subirono la sua influenza, i cosiddetti Caravaggeschi.
Si tratta della mostra del Merisi più grande mai organizzata fuori dall’Italia e in più segna il debutto mondiale della celebre Maria Maddalena in estasi, tela del 1606, di recente attribuzione e scoperta due anni fa in una collezione privata olandese grazie alla storica dell’arte Mina Gregori.
Caravaggio and His Time rappresenta uno dei più importanti appuntamenti per i 150 anni di relazioni diplomatiche tra l’Italia e il Giappone. Si tratta di una mostra curata da Rossella Vodret (già sovrintendente del polo museale romano) in collaborazione con il direttore del museo di Tokyo, Yusuke Kawase.
Il percorso espositivo si divide in diversi gruppi tematici, ognuno dei quali creato intorno a un’opera chiave di Caravaggio. La pittura di genere (“I cinque sensi”) è introdotta dal Ragazzo morso dal ramarro (Firenze, Fondazione Longhi) e dal Narciso (Roma Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini).
Per le scene di genere e musica, c’è la Buona ventura (Roma, Musei Capitolini). Per la sezione dedicata alla luce, l’opera chiave è la Cena in Emmaus (Milano, Pinacoteca di Brera). Per le decapitazioni, una Medusa di collezione privata affiancata da efferate rappresentazioni ispirate alle tre famose decapitazioni del pittore bergamasco. Per la natura morta, presente il Bacco della Galleria degli Uffizi.
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