di Maria Grazia Londrino
La storia è ciclica, tutto si ripete, a dimostrarlo le nette similitudini tra la Roma odierna e l’Urbe nella trasposizione teatrale della storia di Catalina, celebre militare e senatore romano.
La duplice personalità politica di Catilina viene esposta con sapienza al pubblico del Nuovo Teatro Orione, nello spettacolo liberamente ispirato all’omonimo saggio di Massimo Fini, dove si ripercorre l’intensa vita del nobile romano e contemporaneamente ci si distacca dalla storiografia classica, scritta da Cicerone e Sallustio.
La regia di Carlo Oldani, insieme alle musiche di Marco Frisina e alla scenografica di Gianluca Amodio, trascinano lo spettatore sul palco, lo catapultano in una storia lontana, per rispedirlo nella realtà attuale molto simile al passato.
La divisione in due atti rispecchia il dualismo stesso del protagonista, ben interpretato da Marco Rossetti; fedele a Silla e senza scrupoli durante la prima parte, mentre lo ritroviamo devoto al popolo, innovatore e giusto nella seconda.
La narrazione scenica tocca un alto livello di riflessione nel simmetrico comizio “botta e risposta” tra Catilina e Daniel De Rossi, che veste i panni di Cicerone con estrema naturalezza ed enfasi.
Entrambi sono le due facce di una stessa medaglia.
Uno spettacolo kolossal basato sul doppio dramma, dove testo e sottotesto si confondono e a sipario chiuso si apre nella mente una finestra interrogativa sulla nostra Roma e la nostra Italia.
“Catilina” sarà in scena al Nuovo Teatro Orione sino al 16 ottobre, informazioni e contatti www.orionecineteatro.it
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