di Anna Astrella
Una meravigliosa reinterpretazione del capolavoro di Eduardo incanta il pubblico di inizio anno del Quirino. Filumena Marturano è una gradita conferma. Lo spettacolo, che ha visto il debutto alla regia di prosa di Liliana Cavani, nella scorsa stagione a ogni replica ha puntualmente registrato 15 minuti di applausi, autentiche standing ovation e teatri esauriti ovunque. E non si smentisce al debutto romano. Una profonda e passionale Mariangela D’Abbraccio interpreta magistralmente il ruolo che De Filippo scrisse per la sorella Titina; Geppy Gleijeses, convincente e padrone della scena, non teme il confronto con il grande autore-attore. Di livello l’intero cast: una su tutti Nunzia Schiano.
Filumena Marturano, una della commedie italiane del dopoguerra più conosciute e rappresentate all’estero, ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli milionaria!, raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra.
Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto.
“Ho accettato l’invito generoso e ottimista di Geppy Gleijeses quando mi ha proposto questo lavoro – racconta la regista –. È un testo che mi piace moltissimo da sempre, ho anche amato il film di De Sica con Sofia Loren e Mastroianni (con lui ho realizzato due film). È un’opera di grande impegno morale e oltretutto in anticipo sui tempi e scritto senza retorica, ma con la naturalezza della vita. Un capolavoro. Filumena e Domenico sono al centro di un problema etico antichissimo e sempre attuale: di chi sono i figli, i figli nati fuori dal matrimonio? Al tempo di questa scrittura (1946), la legge non proteggeva questi “figli” considerati “illegittimi” (fuori dalla legge), una legge ferma al Medioevo. Filumena vi si ribella con la lucidità e una forza così generose da riuscire a trascinare l’ignaro borghese Domenico a capire il valore degli affetti fondamentali delle nostre vite. Sono stata fortunata ad avere due attori perfetti per il ruolo. Mi ci sono appassionata ed ho lavorato con la felicità che provo con i film”.
A conferma della qualità della produzione a Geppy Gleijeses è stato assegnato il premio Flaiano come migliore interprete della stagione 2016/2017 e alla regista Liliana Cavani il premio Persefone 2017.
Repliche 3, 5 e 6 gennaio ore 21 e 4, 6 e 7 gennaio ore 17.
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